La sagra di san Rocco
La locandina dell'edizione 2019 della sagra di san Rocco, l'ultima prima del Covid-19
Il 16 agosto, è tradizione consolidata in paese la sagra del santo patrono; il suo ricordo, come tutte le feste patronali della Valle, si perde nella notte dei tempi. La popolazione di Tuenetto crede di godere di un privilegio a festeggiare san Rocco prima di sant’Eusebio patrono della Pieve, che cade il 14 agosto. In realtà non si tratta di una speciale prerogativa ma piuttosto di un’esigenza pastorale molto precisa come riferisce la richiesta fatta dall’arciprete di Torra al Vescovo e la relativa concessione accordata il 5 settembre 1766 che qui riportiamo: Trasporto della Festa di S Eusebio che celebrasi li 14 Agosto alla prima Domenica che corre doppo il giorno di S.Rocco Altezza Rev.ma Celebrandosi la Festa di S.Eusebio Prete Confessore Patron Titolare della mia Chiesa Parrocchiale, e di questa Pieve la Vigilia dell’Assonzione di Maria Vergine giorno di digiuno, in cui concorrer deve processionalmente anche la cura lontana e tutte le Ville a me soggette, acciò non venghi strappazzato il digiuno, e la Festa del popolo, che in tal mese nei lavorieri di campagna, e montagna è molto impiegata supplico l’innata Bontà, e clemenza dell’A. V.a Rev.ma a trasportare tal Festa, messa, officio e solennità assieme colla sua ottava alla Domenica prima che corre doppo il giorno di S.Rocco, ciò che tutti unitamente desiderano che della grazia mentre Dell’Altezza V.a Rev.ma Concessum ut petitur Sig. Thurry in sac: Visit: 5 septembris 1766 P. Bertinalli sac. Visit. Canc. Umil.mo obbl.mo Fed.mo servo e Sud.to Pietro de Thomasi Arcip.te di Torri Concordat cum suo originali mihi exhibito, ideo me hic Io: Bap.ta Bonavent.a Gotthardi Vervodi Not. ad L.D.O.M. NB. Che le onorande comunità soggette a questa Pieve ratificarono il trasporto come sotto pag.578 et seguentibus per mezo di scrittura. Chiarita dunque la questione delle date, passiamo a descrivere in ciò che riguarda tale sagra. Seguendo l’antica usanza, ancora oggi nei giorni precedenti, si annuncia la festa con la “sbadoclada” i giovani adolescenti salgono sul campanile e suonano le campane tirando le corde con le mani e un piede producendo una semplice melodia su tre note. Tutti i paesani nel giorno della festa si astengono dai lavori in campagna e possibilmente partecipano compatti alle celebrazioni sia religiose che profane. Una volta quelli di Tuenetto badavano di terminare la fienagione in montagna in tempo per poter festeggiare degnamente il santo patrono e nelle annate in cui lo sfalcio era tardivo e si protraeva oltre il 16 di agosto, facevano ugualmente ritorno in paese per poi proseguire la segagione in montagna. Fino agli anni ’60 gli uomini pulivano le strade e le “attrezzavano” a campi da bocce, le donne invece si prodigavano nella pulizia della chiesa. Dagli anni ’80 del secolo scorso, la sagra sta vivendo una considerevole fortuna grazie alla presenza di un comitato spontaneo paesano che ne cura l’organizzazione. La santa Messa e il pranzo comunitario e altri intrattenimenti ludici e culturali sono le caratteristiche principali della festa patronale che è frequentata anche da molte persone dei paesi vicini. Su questa sagra nel 2013 è stato realizzato un film documentario a cura di Ezio e Alberto Melchiori.
Ezio Melchiori e Giuliano Chini durante le riprese del film documentario sulla storia della sagra di san Rocco
La sagra ai tempi del coronavirus Nel 2020 la sagra non si tenne a causa dell'epidemia di Coronavirus: le regole restrittive emanate dalle autorità per impedire il diffondersi del contagio costrinse il Comitato a sospendere i festeggiamenti programmati. Forse solo in tempo di guerra si rinunciò alla sagra di san Rocco. La sagra 2020
16 agosto 2020 la messa sul sagrato
Nel 2021 per il secondo anno consecutivo, a causa della pandemia, la sagra si ridusse alla santa Messa celebrata sul sagrato davanti alla chiesa; presieduta dal parroco don Carlo Daz e presente buona parte della popolazione del paese. Al termine della celebrazione, a cura di alcuni giovani, si organizzò un rinfresco a base di vin bianco. Nessun altro festeggiamento pubblico. Guarda le foto del 2021, clicca sulle freccette.
La sagra dopo il coronavirus Dopo due anni di obbligato rimando della sagra, a causa dei divieti imposti dalla pandemia di Coronavirus, il 16 agosto 2022 finalmente fu ripresa la tradizione. La festa è iniziata con la santa messa in onore di san Rocco alle ore 10,00 celebrata dal decano di Taio don Carlo Daz sul sagrato della chiesa. La celebrazione fu partecipata da quasi tutti i paesani (ad esclusione di coloro che, dato il giorno feriale, era al lavoro). Nell’omelia don Carlo comunicò la sua imminente partenza da Taio per altro incarico e annunciò l’arrivo del nuovo parroco, don Riccardo Pedrotti. Raccomandò di accogliere con spirito collaborativo il nuovo pastore e di aiutarlo nel gravoso compito di guidare le chiese del nostro territorio. Infine esortò tutti a mantenere la chiesetta di san Rocco come luogo di preghiera e non solo come museo d’arte. Al termine della messa, si formarono diversi crocchi di persone che, sollevate dalle faccende consuete, si scambiarono saluti. Novità di quest’anno della sagra fu rappresentata dall’assenza del tradizionale pranzo comunitario sostituito invece dalla cena preparata con impeccabile coordinamento dal Comitato Sagre Tuenetto. Grigliata mista con polenta di Storo annaffiata da vino rosso questo il menu offerto a circa 150 persone intervenute al banchetto. La buona musica prodotta dalla chitarra di Ronnie Micheli ha suggellato una festa ben riuscita che ha largamente soddisfatto paesani e foresti.
16 agosto 2022 la messa sul sagrato
La sagra sul «Pònt dei zeséti»»
Giocatori di tamburello (bala) sul «Pònt dei Péri»
La sagra sul «somas dei dòri»
Si giocava a bocce fino a notte fonda
Un bicchier di vino era sufficiente per onorare san Rocco
16 agosto 1997 - La sagra di san Rocco dei bambini: la «squadra rossa»
La sagra ai giorni nostri