L'Unità Pastorale Regina Pacis di Predaia

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Primo bozzetto dello stemma dell'Unità Pastorale ideato da Cristina Prantil di Priò

Domenica 19 maggio 2024, solennità di Pentecoste, nella Chiesa di Torra è stata conferita l’ufficialità all’Unità pastorale denominata «Regina Pacis» di Predaia alla presenza dell'Arcivescovo don Lauro Tisi.
Della nuova istituzione fanno parte le parrocchie S. Marcello in Dardine, S. Giustina in Dermulo, S. Marco in Mollaro, S. Michele arcangelo in Priò, Natività di Maria in Segno, S. Vittore in Taio, S. Eusebio in Torra, S. Agnese in Tres e San Martino in Vervò.
La formazione di un'Unità Pastorale nel territorio delle due pievi di Taio e Torra, si è resa necessaria per adeguare la vita cristiana ai nuovi tempi.
Meglio di qualunque altra spiegazione ha espresso la Commissione diocesana, nella seguente esortazione:

L’aspetto problematico del nostro tempo non è tanto il calo delle Messe e nemmeno l’avvicendamento dei parroci, ma piuttosto avere comunità che non generano più alla fede. Si tratta di creare i presupposti per una pastorale che sia serena, che non sia disperata e che proprio grazie a queste innovazioni possa immettere dentro la nostra realtà quella buona notizia del Vangelo che genera la gioia di essere credenti, annunciare una fede che parla alla vita.

E ancora:

Immaginiamo l’UP non tanto come un’unica comunità, ma piuttosto come una comunità formata da comunità locali diverse tra di loro. Fare unità pastorale non vuol dire creare una mega-parrocchia che annulla le differenze e che cancella le peculiarità delle singole comunità. Nessuno può cancellare una comunità, la sua storia, la sua vita. Da un lato, si chiede alle singole comunità di farsi carico di tener viva la propria vita cristiana e, dall’altro, occorre riconoscere che ormai nessuna comunità basta più a se stessa e che costruire rete tra comunità diventa una priorità.


Sulla base di questi insegnamenti s’era iniziato un percorso già dal 2015 tra l’allora parroco e decano di Taio don Mario Brusacoram e il non ancora Arcivescovo don Lauro Tisi (all'epoca Vicario generale). Seguirono numerose riunioni tra i Consigli Pastorali delle relative parrocchie e diverse iniziative pastorali fatte unitariamente, un lungo percorso suggellato dalla celebrazione di questa domenica di maggio, che tuttavia, ― come ha ricordato il Vescovo ― non è un punto d'arrivo, ma una rinascita delle nostre Comunità.

Il solenne rito presieduto dall’Arcivescovo è stato concelebrato dal parroco don Riccardo Pedrotti, da don Tiziano Telch (Rettore del Seminario di Trento) e dal diacono Flavio Chini di Vervò. A portare il saluto all’Arcivescovo, don Riccardo che lo ha ringraziato per la sua presenza e per il suo prezioso sostegno. A seguire, don Tiziano, ha letto l'Atto ufficiale di costituzione della nuova Unità Pastorale.
La santa Messa è stata animata da tutti i cori delle parrocchie riuniti insieme in un unico complesso di voci, dettaglio che il Vescovo ha sinceramente apprezzato. Il “supercoro” diretto dal maestro Massimo Chini con l’accompagnamento all’organo del maestro Daniele Chini ha eseguito magistralmente i canti liturgici. Ad arricchire il suono dei canti le chitarre di Carlo Santini e Roberto Moscon.
Monsignor Lauro nell’omelia ha ringraziato pubblicamente don Riccardo per il suo lavoro; parole di gratitudine sono state rivolte anche a quanti si sono prodigati e ancora si spendono per portare il messaggio del Vangelo nelle varie comunità dell'Unione.
Prendendo spunto poi dalla solennità di Pentecoste, l’Arcivescovo ha scandito con la sua consueta eloquenza: “Il Vangelo è leggero e penetra ovunque come un venticello, al contrario delle istituzioni che alle volte sono pesanti e fumose”. Una sorta di ammonimento a non chiudersi all'ombra delle strutture burocratiche, ma, al contrario, aprirsi al mondo con tutta la fantasia possibile.

Non è mancato il ricordo ai cittadini di Predaia “pezzi da novanta” della Chiesa, a partire dal Venerabile Padre Kino di Segno, missionario, geografo, esploratore, cartografo e astronomo, Monsignor Angelo Negri nato a Tres, vescovo e missionario comboniano in Uganda, primo vicario apostolico del Nilo equatoriale, il Vescovo della Diocesi di Huari (Perù) Dante Frasnelli originario di Dardine, Monsignor Celestino Eccher di Dermulo compositore e insegnante di musica sacra.
Il commosso ricordo di don Renzo Caserotti, il sacerdote solandro scomparso prematuramente l'8 maggio, è servito per lanciare un messaggio di coraggio a tutti i presenti a continuare sulla strada dell’unione, della solidarietà e della collaborazione tra tutte le componenti della nuova Unità Pastorale.

Unica nota biasimevole, l’assenza delle autorità civili.
Al termine della solenne celebrazione il rinfresco offerto dalle Parrocchie con l’ausilio decisivo del Gruppo Alpini di Segno.


FOTOGRAFIE

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