Tuenetto è un paese che, anche per le sue ridotte dimensioni, è sempre stato votato principalmente all'agricoltura. E tuttavia, specie in passato quando l'agricoltura era solo di sostentamento, vi sono state botteghe artigianali. Non si hanno molte notizie, ma rimane la memoria delle segherie quando in alcune famiglie di Tuenetto si producevano gli imballaggi in legno per la frutta (che per qualcuno fece guadagnare ai paesani l'epiteto di ciabie). I vecchi artigiani
Attestato di «Lavorante calzolaio» di Sisinio Melchiori
Quando si parla di vecchi artigiani a Tuenetto, soprattutto alle persone più mature, viene in mente «el Péro da le mili art» una persona
di vero talento che sapeva fare tanti mestieri dal falegname allo stagnaio, dal bottaio al fabbro. Pietro Melchiori aveva l'officina negli avvolti
dell'odierna casa Coletti. A parte la fama di cui gode tuttora, purtroppo non si hanno notizie più dettagliate sul suo lavoro, ma è certo che fu
un artigiano apprezzato e conosciuto anche fuori del paese.
Altro artigiano che a Tuenetto aveva una bottega di calzolaio fu Sisinio Melchiori dei (Biani) il cui banchetto da lavoro è gelosamente
conservato dai discendenti nella casa avita. Si sa che ha svolto il lavori di calzolaio, ma Sisinio era più di tutto contadino e l'arte non la
professò molto.
Uomo di grande intraprendenza fu anche Giuseppe Melchiori dei «Ròchi» che all'età di 16 anni fu messo a bottega a Egna per imparare l'arte
di panettiere. Giuseppe non intraprese quella professione anche se per un certo periodo lavorò presso il panificio Lucchi di Mollaro.
Giuseppe Melchiori impara l'arte del panettiere La produzione di imballaggi Alla produzione di imballaggi in legno, sulla spinta dello sviluppo della frutticoltura, si dedicarono a Tuenetto almeno tre ditte per periodi più o meno lunghi. La prima fu quella avviata dai fratelli Anselmo e Tullio Melchiori dei (Luiziòti) all'inizio era principalmente una segheria che forniva tavole e travi per l'edilizia e solo successivamente produceva le classiche cassettine in legno per la frutta. Quando la coltivazione delle mele divenne più intensa i fratelli Anselmo e Tullio si dedicarono esclusivamente a quest'attività e smisero la segheria. La segheria, come fabbricato, è tuttora presente adibita a deposito. Verso i primi anni sessanta fu Luciano Melchiori dei Frìgoi) ad intraprendere l'attività dopo aver praticato il mestiere presso la segheria di Battista Nicoletti detto Zópa di Vervò. Luciano per un breve periodo emigrò a La Spezia presso un’altra azienda del settore. Rientrato in paese si mise in proprio diventando nel tempo uno dei maggiori produttori di imballaggi in legno della Valle di Non. Luciano iniziò l'attività negli avvolti della casa paterna. In seguito acquistò e ristrutturò la casa al civico 16 e vi realizzò nel piano terra la nuova fabbrica di imballaggi con tutti i macchinari occorrenti: una sega a nastro (bindella), una affilatrice automatica, una sega circolare intestatrice, una inchiodatrice; sul finire degli anni ’60 acquisì il magazzino già Frutticoltori san Rocco e lo trasformò in una evoluta segheria, specializzata oltre che nella produzione di imballaggi anche nella fabbricazione di pallets e nella trasformazione dei tronchi in travi e tavole per opere di carpenteria. Lo sviluppo vigoroso della frutticoltura non fece mancare il lavoro a Luciano che nel frattempo fu affiancato dal fratello Danilo col quale condusse l'azienda fino al pensionamento. La terza ditta che si cimentò nell'attività del legno fu quella formata da Coletti Fabio e Casagrande Pierino a Mollaro nelle baracche lasciate libere dal Nicoletti (Zopa), che però fu attiva per un breve periodo e poi si sciolse. Il Bar della Livia
Nella prima metà degli anni sessanta del secolo scorso, anche a Tuenetto funzionava un bar - el bar de la Livia - che era gestito dalla signora Livia Coletti figlia di Angelo e Erminia Bergamo (Anzolini). Nata nel 1925 si maritò con Alfredo Melchiori fu Abramo e Savina Torresani morto prematuramente a causa delle conseguenze della guerra. Rimasta vedova con la figlia Renata, Livia condusse il bar di Tuenetto, ricavato all’interno della sua abitazione, per alcuni anni fino a quando il benessere generalizzato indirizzò, soprattutto i giovani, a cercare il divertimento in altri luoghi di incontro. Fu al Bar de la Livia che arrivò il primo televisore in paese così che i bambini di allora poterono seguire le avventure di Rin Tin Tin, Lessie, I forti di Forte Coraggio, lo Zecchino d’oro e il celebre quiz televisivo per ragazzi Chissà chi lo sa dell’indimenticabile Febo Conti. Gli adulti invece poterono assistere alla trasmissione dei popolari sceneggiati che hanno fatto la storia della TV italiana: La cittadella con Alberto Lupo, La freccia nera con Loretta Goggi, E le stelle stanno a guardare e tanti altri. Nel suo «Generazioni» Armando Larcher così ricorda il bar di Tuenetto: “Era frequentato anche dai giovani dei paesi vicini perché c’erano ragazze per poter ballare. A quei tempi era l’unico diversivo che i giovani si potevano permettere”. Coletti Commerciale
Lasciata alle spalle l'esperienza della segheria, Coletti Fabio ebbe l'intuizione di commerciare all'ingrosso bibite, vini e liquori. La sua attività era rivolta a fornire i bar della valle e per questo si avvaleva dell'aiuto dei ragazzini di Tuenetto che, pur di salire sul camion e scorazzare per la valle (altrimenti sconosciuta), scaricavano i pieni e caricavano i vuoti. In seguito Fabio si avvalse dell'autista Giuseppe Coletti di Vion. Coletti Fabio fondò in seguito una fiorente attività commerciale tuttora operante sulla statale 43 nei pressi del polo Melinda e Trentingrana. Officina Meccanica Melchiori Dino
Nipote del celebre «Pero da le mili art» Dino cresce nel mito del nonno che era persona dall'ingegno non comune. Appassionato di motori fin da giovanissimo assiste con grande interesse al diffondersi sempre più importante del mercato dell’auto che sul finire degli anni sessanta interessa l'intera Italia e anche Tuenetto. Dopo vari lavori prestati nelle officine, Dino decide di specializzarsi e frequenta un corso di motorista in un'importante azienda del settore, la SIMCA, che aveva una sede nel torinese all'epoca uno dei distretti automobilistici più importanti a livello europeo. Conseguita la specializzazione Dino decide di mettersi in proprio e con data 11 marzo 1980 apre la sua officina a Tuenetto nel garage della sua abitazione. Si realizzava un sogno; il lavoro non mancava siccome in casa di ogni famiglia c'era un'autovettura. La diffusione poi dei trattori, spinse Dino a specializzarsi nella manutenzione di queste macchine. Perlopiù durante l'inverno smontava e dopo un'accurata revisione dei pezzi più usurati, rimontava i motori dei trattori. Dino chiuse la sua officina il 31 gennaio 1990. Melchiori Federico Impianti Sanitari Riscaldamento
Federico Melchiori dei Ròchi, si è diplomato alla scuola specialistica per termoidraulico, è quindi un artigiano esperto in tema di risparmio energetico. Federico, pur provenendo da una famiglia di agricoltori, decide di esercitare tutt'altra professione, quella appunto di termoidraulico. La ditta Melchiori Impianti Idraulici è specializzata nell’installazione e manutenzione di impianti sanitari, di riscaldamento a gas, solari termici e di climatizzazione. Con specifica competenza nelle ultime tecnologie del settore, la ditta di Federico opera in tutta la valle fornendo i suoi servizi, sia in caso di nuove progettazioni che di ristrutturazioni. Federico inoltre si occupa di sistemi di ricambio dell'aria, controllo dell'umidità e della temperatura.
Il banchetto da calzolaio del «Sesìn dei biani» (1876-1952)
La segheria dei fratelli Melchiori Luciano e Danilo; Francesco assembla un pallet
Livia Coletti dietro al bancone del bar di Tuenetto
Sul muro a destra il listino prezzi dei gelati “Sideral”
A metà degli anni settanta Fabio Coletti dà inizio al Centro Commerciale di Segno
Ingrosso bibite
Melchiori Federico Termoidraulico